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Sulla base della mia esperienza, la maggioranza dei problemi di rendimento è causato dall’assenza di un metodo di studio efficace. Gli scarsi risultati, spesso, generano un turbine di conseguenze a cascata tra cui demotivazione e sconforto.
In questo articolo ti spiegherò le procedure che compongono il metodo di studio. Così sarai in grado di costruirne uno tuo personalizzato.
Tavola dei contenuti:
- Che cos’è il metodo di studio?
- Il metodo di studio è personale e flessibile
- Perché è necessario imparare un metodo di studio efficace
- Organizzazione e pianificazione
- Acquisizione delle informazioni: leggere e sottolineare
- Rielaborazione scritta delle informazioni
- Esposizione orale
- Conclusione
Cosa s’è il metodo di studio?
I termini “metodo di studio” provengono dal greco e dal latino. Methodos (μέϑοδος), deriva dall’unione di ‘meta’ + ‘odos’, e significa “procedimento di ricerca volto a raggiungere uno scopo”. Studium, invece, significa “applicarsi attivamente”.
Il “Metodo di studio”, dunque, è l’insieme delle procedure atte a rendere efficace l’apprendimento di qualcosa. Questo apprendimento efficace implica l’organizzazione del tempo e delle attività. Così potrai raggiungere i migliori risultati possibili con il minimo sforzo.
Il metodo di studio è personale e flessibile
Il metodo di studio è uno strumento estremamente personale, poiché ogni studente ha le sue peculiarità. Per capire qual è il metodo di studio adatto a te, dovrai fare diversi tentativi pratici, verificando qual è l’insieme di procedure più funzionali.
Il metodo di studio, dunque, è flessibile. Questo significa che potrai modificarlo sulla base della disciplina o delle tue abilità. Qualora tu ti renda conto che un certo metodo non è più congeniale, potrai variarne le procedure che lo compongono.
Perché è necessario imparare un metodo di studio efficace
La ricerca di un metodo di studio efficace è fondamentale perché s’imparano competenze replicabili per tutto l’arco della vita. Le procedure del metodo di studio, infatti, comprendono competenze come pianificare, organizzare, selezionare, ricordare, rielaborare; e queste sono competenze che troverai sempre nel tuo percorso di crescita, sia nello studio che nel mondo del lavoro.
Adesso andiamo a scoprire le 4 procedure del metodo di studio.
Organizzazione e pianificazione
Per un’apprendimento efficace, è necessario organizzare e pianificare preventivamente tutte le operazioni che compongono il metodo di studio.
Organizzazione
Per prima cosa, stabilisci un luogo tranquillo per favorire la concentrazione ed evitare le distrazioni (sia visive che uditive). Varia il luogo se necessario: casa, aula studio o biblioteca.
In secondo luogo, raccogli tutto il materiale di studio e definisci le priorità. Dovrai procedere secondo il criterio della progressione, dal semplice al complesso, dal generale al particolare. Inizia sempre dal manuale per poi andare alle monografie (se studi all’università). Se invece sei alle superiori, pensa ai poeti o ai filosofi: prima il pensiero dell’autore, poi le opere dirette. Stesso discorso per la storia: prima la parte generale, poi le letture storiografiche. Discorso simile con le lingue, prima la manualistica delle regole, poi i casi particolari e gli esercizi etc.
Ricorda una cosa importante: non tralasciare mai le cose difficili all’ultimo. L’apprendimento delle cose più complesse deve avvenire in un momento in cui siete meno stanchi, cioè all’inizio. Inoltre, i momenti finali – che sono anche quelli emotivamente più delicati – devono essere dedicati al ripasso.
Pianificazione
La pianificazione prevede la definizione delle sessioni di studio, dei relativi micro obiettivi e del tempo da dedicare ad ognuna.
Facciamo un esempio:
Obiettivo generale:
Imparare le cause e le conseguenze della Seconda Guerra Mondiale.
Suddivido la mia attività in cinque sessioni da un’ora ciascuna con i relativi micro obiettivi:
a) Sessione 1: Leggere il capitolo relativo alla Seconda Guerra Mondiale.
b) Sessione 2: Riorganizzare gli appunti presi a lezione.
c) Sessione 3: Creare una mappa concettuale o riassunto delle cause e delle conseguenze della Seconda Guerra Mondiale.
d) Sessione 4: Ripetere ad alta voce registrandoti al cellulare
e) Sessione 5: Ripasso generale
Per facilitare la pianificazione, ti consiglio vivamente di elaborare un calendario. Prendendo l’esempio precedente, ammesso che tu abbia una settimana, una possibile calendarizzazione potrebbe essere questa:
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La tabella è solo un esempio. Tu dovrai calendarizzare sulla base delle tue scadenze specifiche. Nel distribuire le attività nelle varie giornate, non ridurti a fare troppo in una sessione e troppo poco nelle altre. Per ottimizzare questo processo, parti sempre dal conteggio delle pagine da studiare.
Se studi all’università o devi affrontare un concorso, la pianificazione assumerà caratteri più complessi. Se vuoi approfondire questo aspetto, leggi il mio articolo sul metodo di studio universitario: qui troverai maggiori dettagli sulla pianificazione e sulla distribuzione del materiale di studio.
Nell’esempio di prima, abbiamo parlato di sessioni da un’ora. Fai attenzione a non essere troppo rigido/a. Potrebbe accadere che per finire il compito della sessione avrai bisogno di dieci minuti in più, oppure il contrario, cioè che potresti essere in grado di finire in cinquanta minuti. L’importante è essere elastici e flessibili.
Acquisizione delle informazioni: leggere e sottolineare
La lettura è la prima procedura operativa del metodo di studio. Spesso non ci capiscono le cose perché si legge male. Non è una banalità. Nella mia esperienza mi sono imbattuto spesso in situazioni in cui genitori preoccupati mi chiedevano perché i loro figli non riuscissero a comprendere nulla. In realtà, tutto era frutto di una cattiva lettura, spesso attuata in maniera superficiale, con poca concentrazione o passivamente.
Andiamo a vedere assieme quali sono le indicazioni per leggere efficacemente.
Come tu ben saprai, esistono delle tecniche di lettura particolari, di lettura veloce ad esempio, su cui è bene andare cauti. Probabilmente a causa di una mia deformazione professionale, non consiglio sempre queste tecniche, se non dopo aver maturato una certa esperienza. Le tecniche di lettura veloce sono utili a studenti più esperti, con un ritmo di comprensione abbastanza fluido. Questa tipologia di lettura può essere applicata su manuali nei quali sono già presenti frasi o parole evidenziate, per cui la rapida individuazione dei concetti fondamentali è facilitata.
Per una lettura efficace, ti consiglio di leggere, almeno per la prima volta, tutto ad alta voce e con calma. Le letture a mente le riserveremo al momento in cui i concetti fondamentali sono stati afferrati.
Il secondo consiglio è di suddividere il testo in pezzi, ovvero per capoversi (se un testo è particolarmente difficile), per paragrafi o interi capitoli (se non troppo lunghi e difficili). Poi dopo ricongiungi tutto ad unità, leggendo i vari pezzi in maniera continua.
La nostra operazione di lettura deve essere concentrata e ragionata. Nella lettura, infatti, non devi limitarti a “pronunciare le frasi”, ma devi sempre tenere il filo logico. Per esempio, fai sempre attenzione a quale nome si riferiscono i pronomi e i verbi. Ecco un esempio:
Nell’Odissea, poema epico attribuito a Omero, Ulisse, re di Itaca, dopo la vittoria dei Greci su Troia, intraprende un viaggio di ritorno che si protrae per ben dieci anni. Esso, ostacolato da Poseidone, dio del mare, si trova ad affrontare una serie di prove e peripezie che mettono alla prova il suo coraggio, la sua intelligenza e la sua resistenza.
Le parole in neretto a quale soggetto si riferiscono?
Ad una prima lettura, non è raro confondere i soggetti cui si applicano verbi e pronomi successivi. Con l’esercizio e l’abitudine a leggere correttamente, si può velocizzare e rendere il processo automatico.
Altra cosa che ti consiglio è di effettuare una lettura ragionata, ovvero ponendoti regolarmente delle domande. Poniamo di avere questo brano di storia inerente alla Grande guerra:
24 ottobre 1917: Le truppe austro-ungariche e tedesche attaccano il fronte italiano lungo il fiume Isonzo. L’offensiva, che prende il nome di battaglia di Caporetto, è un disastro per l’esercito italiano. In pochi giorni, le linee italiane vengono sfondate e i soldati italiani sono costretti a ritirarsi in disordine. Le perdite sono ingenti: decine di migliaia di soldati cadono in battaglia o vengono fatti prigionieri.
Per una lettura ragionata, al fine di poter ricollegare il discorso al contesto generale, domandati:
Quali sono le cause e le conseguenze della disfatta di Caporetto?
Su quali fonti storiche si basa il brano?
Quali sono le parole chiave del brano?
Come ha influito la disfatta di Caporetto sul corso della Prima Guerra Mondiale?
Nella lettura, tieni sempre a mente che ciò che leggi non è mai isolato, ma è sempre connesso causalmente alle altre parti del testo. Insomma, ogni brano deve essere collegato al contesto, nell’ottica di ricondurre le parti all’unità di appartenenza.
Andiamo adesso allo step successivo.
Una procedura che si associa alla lettura è la sottolineatura.
La sottolineatura è un procedimento di lettura accompagnato da un processo di selezione: ovvero distinguere le cose principali da quelle secondarie. Questo aiuta la comprensione la rielaborazione, la ripetizione e il ripasso.
Ti consiglio di non sottolineare mai alla prima lettura, a meno che tu non abbia già familiarità con l’argomento o sei uno studente avanzato.
Inutile dire che non si sottolinea mai tutto, poiché si vanificherebbe lo scopo di evidenziare le cose più importanti. Utilizza colori idonei (matita, penna, evidenziatore), al fine di dare l’effetto figura-sfondo. I concetti o frasi chiave, infatti, devono diventare i “soggetti” di un ipotetico quadro, distinguendosi dallo “sfondo” costituito dal testo secondario. Ricordati di non abusare dei colori, poiché un loro uso eccessivo potrebbe affaticare il processo di rilettura.
Ti consiglio di sottolineare sostantivi e verbi che esprimono azione. Segui l’esempio:
Cristoforo Colombo, navigatore italiano, salpò da Palos de la Frontera nel 1492 con tre caravelle: la Niña, la Pinta e la Santa María. Navigò verso ovest alla ricerca di una nuova rotta per le Indie. Dopo un lungo viaggio, approdò su un’isola delle Bahamas il 12 ottobre 1492. Credeva di aver raggiunto l’Asia, ma in realtà aveva scoperto un nuovo continente: l’America.
Adesso ti chiederai perché sottolineare in questa maniera. Bene: prova a legare tutte le parole in neretto ripetendole ad alta voce oppure inserendole in un riassunto o in una mappa. Non trovi che adesso la comprensione sia più facile?
Rielaborazione scritta delle informazioni
Questa è una delle fasi più complesse del metodo di studio. Questa procedura ti aiuterà ad afferrare e padroneggiare i concetti della fase precedente, grazie allo sforzo di semplificazione e riorganizzazione.
La rielaborazione scritta è sempre molto soggettiva.
Schemi liberi, mappe mentali o concettuali sono strumenti validissimi. Se vuoi saperne di più, ti consiglio di leggere questi articoli dedicati alle mappe concettuali e alle mappe mentali.
Io, però, qui mi soffermerò su quello che preferisco e consiglio sempre: il riassunto.
Rispetto alle mappe, il riassunto si pone all’interno del metodo di studio in una fase precedente. Se per fare le mappe devi aver già compreso appieno il brano da leggere, il riassunto invece di aiuta proprio a comprenderlo. La sua funzione, infatti, è proprio quella di interpretare e riscrivere in maniera semplice le proposizioni difficili. Questo sforzo ti permetterà di afferrare i concetti fondamentali con più forza rispetto alle mappe.
Le mappe e gli schemi, invece, ti serviranno per il ripasso veloce e per avere una panoramica generale.
Schemi, mappe e riassunti sono, dunque, strumenti complementari e non si escludono a vicenda. La differenza è che espletano funzioni differenti nel processo di apprendimento.
La mia propensione per i riassunti è semplicemente un dato esperienziale, derivata dall’osservazione delle performance dei miei studenti con una procedura rispetto all’altra.
Per fare un riassunto efficace dovrai seguire queste semplicissime regole:
- Riassunto vuol dire rielaborare a parole tue, in modo da semplificare le proposizioni difficili.
- Fai una scaletta delle parole chiave che hai sottolineato nella fase precedente.
- Suddividi il testo originale in paragrafi con dei titoletti: ciò ti servirà a individuare gli argomenti e riassumere per parti ridotte.
- Usa un linguaggio chiaro e semplice: devi tradurre ciò che è complesso in frasi più semplici.
- Diminuisci la complessità delle frasi utilizzando dei sinonimi.
- Evita ripetizioni e i dettagli irrilevanti: concentrati sulle informazioni fondamentali.
- Scrivilo in terza persona (in forma indiretta).
- Utilizza la stessa forma verbale.
- Scrivi il riassunto con la penna e non al computer: lo sforzo cognitivo sarà più efficace.
Se volessi fare un riassunto dell’esempio di prima, sulla base delle parole evidenziate, verrebbe così:
Cristoforo Colombo salpò nel 1492 con la Niña, la Pinta e la Santa María. Approdò alle Bahamas il 12 ottobre 1492. Credeva di aver scoperto le Indie, invece aveva scoperto l’America.
Esposizione orale
L’esposizione orale rappresenta la fase finale del metodo di studio. Essa dovrà essere effettuata per gradi di difficoltà crescente. La prima ripetizione potrebbe essere la più difficile. Potrebbe accadere che non ti vengono le parole, non sai come iniziare o hai bisogno di rileggere alcune parti. Per imparare a ripetere, procedi come segue:
- Inizia con il libro aperto: tieni tutto il materiale sul tavolo, cioè il testo originale e i riassunti e/o le mappe.
- Se hai difficoltà, prova a parafrasare il testo scritto sostituendo con sinonimi. Questo ti servirà per familiarizzare gradualmente con l’argomento.
- Ripetizione dilazionata: è una tecnica che si basa sul ripasso a intervalli di tempo crescenti. In questo modo, sfrutterai la curva di dimenticanza per ottimizzare il processo di apprendimento. Inizialmente ripeti il materiale subito dopo averlo rielaborato, per fissarlo nella memoria a breve termine. Poi regola gli intervalli di tempo crescenti (ad esempio, 1 giorno, 3 giorni, 7 giorni), per rinforzare la memoria a lungo termine.
- Ripeti allo specchio o registrandoti con il cellulare: questo ti aiuterà a migliorare la consapevolezza della tua performance. Sarai consapevole dei punti di forza e dei punti deboli della tua ripetizione. Inoltre, potrai aggiustare ciò che non va e potenziare i tuoi punti forti.
- Ripetizione analitica. Immagina di raccontare l’argomento ad un’altra persona che non ne sa niente: per fare ciò non dovrai dare nulla per scontato, e dunque dovrai esplicitare ogni concetto, scendendo nei particolari. Questa strategia ti aiuterà a sviluppare la tua capacità analitica.
- Ripetizione sintetica. Questa ti servirà in chiusura di sessione: ripeti riprendendo gli argomenti principali senza scendere nei particolari, come se dovessi fare una ricapitolazione finale per assicurarti di non aver dimenticato nulla.
Conclusione
Riassumendo, il metodo di studio è un insieme di procedure che possono assumere peso diverso. Leggere, sottolineare, rielaborare e ripetere sono operazioni che possono essere flessibilmente modificate. Se la situazione lo impone, non aver timore di sperimentare e cambiare. Inoltre, se all’inizio hai la sensazione di perdere più tempo, non ti scoraggiare. Quando avrai maggiore dimestichezza con il metodo di studio, otterrai un grande beneficio in termini di tempo e ottimizzazione dei risultati.
Se desideri un aiuto personalizzato, non esitare a contattarmi: sarò ben felice di aiutarti.
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