Gruppo di studenti universitari che festeggiano il successo

Il metodo di studio universitario è simile a quello scolastico. In entrambi ritroviamo le procedure fondamentali del metodo di studio: organizzare, pianificare, acquisire le informazioni, rielaborare ed esporre.

Quello che cambia è il modo di gestirle e approfondirle.

In questo articolo, ti spiegherò la particolarità del metodo di studio universitario e come integrare le varie procedure.

Tavola dei contenuti

  • Studia l’esame
  • Organizza spazio e tempo
  • La pianificazione nel metodo di studio universitario
  • Analisi e sintesi nel metodo di studio universitario
  • Tecnica del pomodoro
  • Tecniche di lettura
  • Tecniche di Memorizzazione e metodo di studio universitario
  • Conclusione

Studia l’esame

Parti dall’esame. Dovrai calibrare il tuo percorso di preparazione su ciò che chiede il professore. Banale, vero? Quante volte, però, avrai dubitato su quali parti concentrarti maggiormente? Informati con i colleghi, scarica le domande d’esame da community online della tua facoltà. Se puoi, segui gli esami di persona e segnati le domande.  Se il professore predilige alcuni argomenti piuttosto che altri, allora tu dovrai sbilanciare il focus della tua preparazione. Attenzione: sbilanciare non vuol dire saltare parti di programma! Io consiglio sempre di studiare tutto.

Dopo che avrai capito di più sull’esame, puoi iniziare a organizzare e pianificare.

Organizza spazio e tempo

Sperimenta qualcosa di nuovo. Cambia il luogo di studio, se necessario. Se sei in casa, cambia camera, oppure modifica la disposizione della tua scrivania o dell’esposizione alla luce. Prova in aula studio o in biblioteca. Potresti sperimentare in un tranquillo parco pubblico.

Riguardo all’orario, prova a variare e alternare. Scopri in quali parti della giornata sei più in forma. Fai iniziare le tue sessioni di studio in momenti diversi della giornata e, a giorni alterni, prova a modificarli. Dovrai trovare il tuo punto ottimale di concentrazione.

Organizza preventivamente la tua agenda settimanale. Dedica tempo allo svago, allo sport e al relax. Devi imparare ad autoregolarti e a non trasformare lo studio in un incubo.

Se hai bisogno di aiuto per organizzare la tua agenda giornaliera, non esitare a contattarmi: sarò ben felice di aiutarti.

La pianificazione nel metodo di studio universitario

Quantifica sia il tempo che ti rimane all’esame, sia le pagine complessive. Dovrai spalmare il materiale di studio in maniera sbilanciata. Poniamo che devi dare una materia con parte generale 300 pagine e parte speciale 200 pagine. Se ad esempio hai 2 mesi e 15 giorni all’esame, hai un totale di 75/76 giorni. Di questi giorni, lasciane 5/6 da parte. Dovrai apprendere in 70 giorni e fare ripasso generale in 5/6.

Ponendo anche che il prof predilige più la parte speciale rispetto al manuale, stabilisci questa proporzione: 60% alla parte speciale e 40% alla parte generale. Dunque applica le percentuali ai 70 giorni di apprendimento, e verrà fuori una suddivisone come segue: 28 giorni per la parte generale e 42 per la parte speciale. Suddividi 300 pagine in 28 giorni e 200 pagine in 42. L’obiettivo è creare delle sessioni di studio in cui pianificherai cosa e come studiare ogni giorno.

Durante i 70 giorni dovrai:

  • acquisire le informazioni: leggere e sottolineare;
  • rielaborarle per iscritto: fare schemi liberi, mappe o riassunti tali da creare una dispensa concentrata;
  • esporle: esercitarti a ripetere oralmente oppure simulare una prova scritta d’esame.

Guarda questo modello di calendarizzazione che utilizzo con i miei studenti:

Metodo di studio universitario. Come pianificare il percorso verso l'esame

In questo esempio, ho pianificato le attività nei giorni a disposizione. Le parti in rosso indicano giorni di riposo (scelti sulla base delle esigenze specifiche dello studente con cui ho lavorato).

Alcune regole importanti

Regola 1. Quando imposti la tua pianificazione, attieniti al programma giornaliero, ma cerca anche di essere flessibile. Potrebbe capitare che un giorno non riesci a fare tutto, ma altri giorni invece riesci a fare di più. Questi giorni ti serviranno per ammortizzare quelli in cui farai di meno.

Regola 2. Non tralasciare mai le parti più difficili alla fine. Seguire la pianificazione ti aiuterà ad affrontarle sin da subito, senza rimandare. Così manterrai anche il filo logico del programma: la comprensione di ogni parte (anche difficile) sarà propedeutica per le parti successive. Ricorda che accumulare le cose difficili alla fine, è una delle cause più frequenti di ansia e fallimenti. I giorni prima dell’esame servono per rafforzare quanto hai appreso, non per imparare ex novo concetti difficili.

Se hai bisogno del mio aiuto per pianificare un esame, sarò felice di aiutarti. Leggi le info in questo link.

Analisi e sintesi nel metodo di studio universitario

Il metodo universitario esige la giusta mentalità. Il livello di conoscenza deve essere approfondito: dovrai apprendere i dettagli, sia dal punto di vista analitico che sintetico.

Cura i contesti socio – culturali degli argomenti. Se devi dare un esame di numismatica, non basta memorizzare le date e le caratteristiche delle monete. È importante contestualizzarle all’interno del periodo storico in cui sono state emesse, e studiare gli aspetti economici, politici e sociali che ne hanno determinato la produzione. Insomma, dal particolare dovrai risalire al contesto generale, per mostrare come il dettaglio sia una manifestazione empirica dell’epoca che stai studiando.

Cura le connessioni tra le diverse aree disciplinari. Questo ti servirà per non compartimentalizzare le tue conoscenze. Inoltre, acquisirai una visione più ampia e completa, acquisirai maggiore sicurezza e supererai l’ansia da esame. Se devi dare un’esame di Storia dell’arte, dovrai integrare i contributi di altre discipline, come la Storia e la Letteratura. Capire un dipinto significa conoscerne i significati simbolici e tematici, i quali possono essere chiariti con il ricorso al contesto storico e alle opere letterarie che trattano gli stessi temi.

Tecnica del Pomodoro

La Tecnica del Pomodoro è un metodo di gestione del tempo che ti aiuta a ottimizzare la concentrazione e la produttività.

Come funziona?

  • Scomponi le attività complesse in sotto-attività più semplici.
  • Imposta un timer a 25 minuti e lavora sul compito senza distrazioni.
  • Fai una pausa di 5 minuti quando il timer suona.
  • Ripeti il ciclo di 25 minuti + 5 minuti di pausa per 4 volte.
  • Fai una pausa più lunga di almeno minuti dopo 4 pomodori.

Durante le pause dovrai rilassarti e non pensare ai compiti da svolgere. Ti consiglio di bere qualcosa, fare stretching o ascoltare musica. Lo scopo della pause è staccare la spina e ricaricare le batterie.

Approcciati a questa tecnica con flessibilità. Fai delle prove e poi aggiusta il tiro. Inoltre, ricorda che non tutte le tue attività devono essere gestite con la tecnica del pomodoro. Usala solo per i compiti più complessi.

Come adattare questa tecnica alle sessioni di studio che ti ho proposto nel mio metodo di studio universitario?

All’interno delle sessioni giornaliere pianifica delle micro sessioni (ovvero dei “pomodori”) in cui suddividere ulteriormente le parti da studiare. L’obiettivo è scandire le più piccole porzioni di tempo, cioè le ore e le mezz’ore. Così avrai maggior controllo sulla tua gestione del tempo. Imparerai a darti delle regole e controllerai il tuo processo di apprendimento.

Se vuoi maggiori dettagli, leggi questo articolo sulla tecnica del pomodoro. (LINK)

Tecniche di lettura

I manuali di Liceo spesso hanno una grafica facilitata: concetti chiave in neretto, mappe concettuali e brevi riassunti del testo. Questo non vale per i testi universitari. I concetti chiave, dunque, dovrai trovarli tu. I pilastri fondamentali di una corretta lettura li puoi trovare sul mio articolo sul metodo di studio.

In questo articolo, mi soffermerò sulle tecniche di lettura per il metodo di studio universitario. Molte di queste sono già note, e sono sicuro che avrai letto qualcosa su internet. Quello che io ti propongo, è un diverso modo di integrarle fra di loro.

Ecco le tecniche di lettura più efficaci:

Lettura esplorativa: con essa potrai ricercare titoli, sottotitoli, tabelle, didascalie per farti un’idea generale dei contenuti. Questa tecnica ti servirà per collegarti anche alle tue acquisizioni pregresse. Questa è la prima lettura, e ti servirà per calendarizzare la tua pianificazione, come ti ho spiegato prima.

Lettura analitica: questa è caratterizzata da lentezza e attenzione, per distinguere i concetti generali dai rispetti casi particolari. Questa tipologia di lettura si prefigge lo scopo di apprendere e sottolineare i concetti chiave. Ti consiglio vivamente di effettuarla come seconda e terza lettura.

Lettura selettiva: con essa andrai a ricercare selettivamente le informazioni più importanti o quelle su cui ancora la comprensione non è perfetta. Ti sarà utile come appoggio per costruire le tue rielaborazioni scritte, ovvero schemi, riassunti o mappe.

Tecniche di Memorizzazione e metodo di studio universitario

Il metodo di studio universitario esige una memoria allenata.

Per aiutare la memorizzazione, ti sarà utile rielaborare per iscritto ciò che hai appreso. Per fare ciò ci sono diversi strumenti: riassunti, schemi liberi, mappe concettuali e mappe mentali. La mia preferenza è per i riassunti, con i quali intendo “rielaborazioni semplificate” del testo, come se tu dovessi crearti una dispensa universitaria. Se vuoi sapere quali sono le regole fondamentali per un riassunto efficace, leggi l’articolo sul Metodo di studio: le 4 procedure fondamentali.

Gli schemi liberi sono forme di rielaborazione scritta molto personalizzate, per le quali non vi sono regole generali e uguali per tutti. Ogni studente, infatti, segue una propria logica per connettere le informazioni. Per questa ragione, potrebbe risultare difficile leggere lo schema di un tuo collega.

Gli strumenti che seguono regole generali, invece, sono le mappe concettuali e le mappe mentali.

Le mappe concettuali (ideate da  Joseph Novak), sono rappresentazioni di concetti entro figure geometriche, dette blocchi. Questi sono collegati tra loro da linee e frecce: queste rappresentano il legame logico tra i concetti inserti nei blocchi. La rete di questi legami costituisce il ragionamento complessivo. Data questa struttura logica, le mappe concettuali sono utili per ripassare, poiché consentono di ricostruire il filo logico del ragionamento, dal generale al particolare e viceversa.

Se vuoi saperne di più, leggi l’articolo dedicato alle mappe concettuali.

Le mappe mentali (ideate da Tony Buzan) hanno una struttura radiale. Partendo da una parola, tutti altri concetti si diramano in sottocategorie. A differenza della mappe concettuali, che sono più statiche e rigide, le mappe mentali sono più creative, poiché sfruttano i colori e sono soggette alla personalizzazione dello studente. Ad ogni concetto puoi associare un colore che evoca un’emozione. Ad esempio, la rivoluzione francese potresti evidenziarla in rosso, per indicarne l’aspetto violento.

Se vuoi sapere in dettaglio come si creano le mappe mentali, leggi questo articolo. LINK

La tecnica dei loci (cioè tecnica dei luoghi) è una mnemotecnica che risale all’epoca classica. Dovrai associare le informazioni a luoghi fisici ben conosciuti. Scegli un luogo che conosci molto bene, come la tua casa o un percorso che fai spesso. Suddividili immaginativamente in luoghi (appunto, loci). Associa ogni luogo a un’informazione. Il trucco consiste nel fatto che per ricordare le informazioni, dovrai ripassare i luoghi del tuo percorso mentale. Automaticamente, ricorderai le informazioni ad essi associate. Insomma, è una tecnica di ancoraggio che sfrutta ricordi più forti (cioè quelli della tua casa o del tuo percorso giornaliero) per aiutarti a ricordare informazioni nuove.

Un’evoluzione della tecnica dei loci, è la tecnica del palazzo. Potrai immagazzinare informazioni più complesse o dettagliate. Essa sfrutta l’ancoraggio delle informazioni nuove alle stanze immaginarie di un palazzo, le quali sono molto più numerose dei loci dell’esempio fatto prima.

Se vuoi saperne di più, leggi l’articolo sulle tecniche di memorizzazione. LINK

La ripetizione ad alta voce è la più nota tecnica di memorizzazione. Se a scuola riuscivi a evitare la ripetizione, adesso i giochi sono cambiati. Il metodo di studio universitario, per essere efficace, esige che tu ripeta più e più volte ciò che hai appreso. Sentire la tua voce ti aiuterà a memorizzare e a trovare le giuste forme espressive per l’esame.

La ripetizione, ultimo pilastro del metodo di studio universitario, si trova alla fine. E non è per caso. Ripetere sin dall’inizio, quando ancora non hai ben compreso l’argomento, potrebbe essere controproducente. Infatti, potresti apprendere a memoria; e piuttosto che concentrarti nel comprendere i nessi causali, ti limiteresti ad apprendere la sequenza dei concetti che ti servono all’esame, senza alcun approccio critico e riflessivo. Inoltre, così non riusciresti a comprendere i collegamenti, e se ti fanno una domanda che ti spiazza, rischi di fallire e giocarti l’esame.

La ripetizione efficace si pone nelle fasi successive del metodo di studio universitario, dopo che le fasi precedenti sono state espletate con successo. Questo è il momento in cui sarai in grado di spaziare tra gli argomenti con agilità, disinvoltura, riuscendo a scovare nessi e fare confronti.

Adesso ti mostro le tipologie di ripetizione che io faccio utilizzare ai miei studenti: ripetizione dilazionata, ripetizione analitica, ripetizione a rete e ripetizione sintetica.

La ripetizione dilazionata, chiamata anche ripetizione spaziata (in inglese SRS, cioè Spaced Repetition System), consiste nella ripetizione a intervalli di tempo crescenti. La memorizzazione a lungo termine, infatti, è più efficace quando avviene poche volte su tempi lunghi. L’obiettivo è superare la curva dell’oblio: proprio nel momento in cui sta per verificarsi la perdita delle tracce mnemoniche, ripeterai ciò che hai studiato. Con il passare del tempo, dopo diversi cicli, noterai come ad ogni ripetizione, il ricordo delle informazioni sarà sempre più presente. Adesso ti mostro come io faccio incastrare la ripetizione dilazionata nelle sessioni di studio ai miei studenti.

Metodo di studio universitario. Come gestire la ripetizione dilazionata

Come vedi nel calendario sopra, vi sono già dei giorni prefissati per la ripetizione. All’inizio di ogni sessione, inizia ripetendo il capitolo precedente. Questo ti servirà anche come lavoro propedeutico per il capitolo successivo. Dunque, ripeti il cap. 1 prima di iniziare la sessione del cap. 2; ripeti i cap. 1 e cap. 2 prima di iniziare la sessione del cap. 3, e così via. Alla fine, avrai accumulato una serie di ripetizioni sul lungo periodo tali da non farti dimenticare più nulla.

La ripetizione analitica dovrai effettuarla scomponendo il testo in paragrafi. Se questi non sono presenti, suddividilo in piccole parti significative, tali da chiudere il senso logico del discorso.

La tua ripetizione deve essere guidata dalle seguenti domande:

Qual è l’idea principale di questo paragrafo?

Quali sono le cause e gli effetti?

Come si collega questo concetto alle altre parti?

Quando ripeti, dovrai esplicitare ogni concetto: le sue conseguenze, le sue sottocategorie e occorrenze particolari. Immagina di rendere edotta una persona che non conosce bene l’argomento. Dunque, non tralasciare nulla e spiega anche le cose più ovvie.

La Ripetizione a rete si prefigge l’obiettivo di anticipare intenzionalmente dei collegamenti, per evitare ulteriori domande in sede d’esame. Insomma, dovrai giocare in contropiede ed evitare che si indaghi ulteriormente sulla tua preparazione. Come dire: collega tutto e lascia il tuo avversario senza la necessità di porti ulteriori domande.

Per questo tipo di ripetizione, ti sarà utile dopo aver costruito le mappe concettuali e/o mentali. Nella mappe, infatti, troverai la rete dei collegamenti: i vari blocchi, con i loro concetti, costituiranno il percorso cognitivo che ti condurrà dal generale al particolare e viceversa.

La ripetizione sintetica ti servirà per ricapitolare in linea generale quanto hai già studiato. Potresti effettuarla a fine sessione oppure all’inizio di quella successiva, con funzione di ripetizione dilazionata (di cui abbiamo discusso prima). Questa procedura ti aiuterà ad avere una visione complessiva, tale da abbracciare tutto il programma di studio.

Conclusione

Ora che hai capito come funziona il metodo di studio universitario, non ti rimane che trovare il giusto equilibrio tra le varie procedure. Noterai subito un maggior controllo sul tuo processo di apprendimento. Questo comporterà una maggior consapevolezza su come stai studiando. Il successo universitario, finalmente, è dietro l’angolo.

Se però hai dei dubbi e desideri qualche chiarimento, posso aiutarti: assieme costruiremo il metodo di studio universitario su misura per te. Contattarmi e sarò a tua completa disposizione. LINK


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Verificato da MonsterInsights